Benessere organizzativo: le proposte delle socie
martedì 17/04/2018
ADBI ha promosso negli anni importanti modifiche in tema di flessibilità oraria e modalità di prestazione del lavoro e continua a impegnarsi per il benessere organizzativo (fisico, psicologico e sociale) delle colleghe e dei colleghi, formulando proposte per ottimizzare l’esistente ed offrire nuovi servizi; per questi ultimi, ADBI ha anche proposto la somministrazione di sondaggi ad hoc - predisponendone i testi nell’apposito ambiente informatico - per verificarne rapidamente gradimento ed effettivo interesse.
In particolare, raccogliendo la sollecitazione della Banca a presentare idee e suggerimenti per il miglioramento del benessere organizzativo, formuliamo le seguenti proposte, sintesi delle idee pervenute anche dalle nostre iscritte, che sono riconducibili alle categorie della solidarietà, della responsabilità sociale e del benessere psico-fisico.
1) Cena solidale
I pasti in eccesso presso la mensa del CDM sono devoluti dall’impresa al “Banco Alimentare” mentre per le rimanenti mense – romane e territoriali – gli stessi avanzi vengono gettati nei rifiuti anche per le difficoltà connesse al ritiro. Proponiamo di realizzare un’applicazione informatica su cui il personale possa prenotare giornalmente il cibo non consumatoa mensa da ritirare in orario concordato a fronte di un corrispettivo economico da destinare in beneficenza. Si tratterebbe di un servizio in-house che eviterebbe sprechi alimentari, faciliterebbe la quotidianità e corrisponderebbe al profilo di responsabilità sociale della Banca.
2) Family help
Inserimento tra l’offerta di welfare aziendale del servizio individuato da ADBI e svolto dalla società “Le Cicogne” (o similare) che si avvale di operatori specializzati nell’assistenza all’infanzia a domicilio, per trovare baby-sitter anche per esigenze occasionali e dell’ultimo minuto, mediante una app che facilita l’incontro tra domanda e offerta ed i relativi adempimenti. Va infatti considerato che solo a fronte di una massa critica significativa di interessati “Le Cicogne” (o altre società del genere), potrebbero praticare condizioni economiche vantaggiose agli utenti. Per venire incontro alle esigenze delle famiglie con figli di età diversa andrebbe poi considerata la possibilità di estendere la fruibilità delle strutture pedagogiche per tutto l’anno solare.
3) Spazi aziendali multiservizi
Nei lavori di ristrutturazione in corso in alcuni stabili del polo di Roma Centro potrebbe trovare spazio l’allestimento di spazi modulabili da destinare all’offerta di servizi, con l’evidente vantaggio di abbattere gli oneri di spostamento. Anche sulla scorta di esperienze di altre Istituzioni e del CDM, abbiamo individuato alcune proposte che non richiedono allestimenti particolarmente onerosi:
- ludoteca aziendale e doposcuola pomeridiano per i ragazzi di età da 4 a 12 anni, in linea a quanto già realizzato a pagamento dal Ministero dell’Economia (“Mini*Midi*MEF”). ADBI ha già chiesto alla Banca di considerare la fattibilità di un servizio analogo negli stabili aziendali di Via Nazionale, Via Otricoli e CDM, avvalendosi dei servizi di operatori specializzati per l’insegnamento di lingue, musica ed assistenza ai compiti; abbiamo preparato un apposito sondaggio per verificare l’effettivo interesse di colleghe e colleghi;
- lezioni di lingue straniere;
- lezioni di ginnastica (per es. matwork pilates, ginnastica posturale) per combattere la sedentarietà, analogamente a quanto disponibile in Commissione Europea;
- sedute di fisioterapia per curare gli effetti della sedentarietà, analogamente a quanto disponibile in BCE.
4) Benessere psicologico
Accanto alle proposte tese a concretizzare le iniziative già promosse dalla Banca in tema di medicina preventiva per assicurare il benessere fisico, facilitandone la fruizione presso lo stesso luogo di lavoro, ADBI propone di affrontare concretamente il tema non meno importante del benessere psicologico.
In linea di continuità con i suggerimenti – finora non accolti - contenuti nel Libro bianco ADBI sullo sportello di ascolto per le problematiche di genere e per concretizzare ulteriormente il processo di valutazione del rischio da stress da lavoro avviato in Banca, analogamente a quanto previsto anche in BCE tramite appositi figure andrebbe istituito uno specifico “sportello d’ascolto”. Questo “sportello” dovrebbe costituire un punto di accoglienza, orientamento e consulenza per la corretta individuazione, gestione e risoluzione di casistiche di disagio dovuto a stress correlato al lavoro, avvalendosi di psicologi professionisti specializzati. Nel pieno rispetto della riservatezza, andrebbe assicurata la possibilità per le lavoratrici e i lavoratori non solo di analizzare e affrontare gli aspetti soggettivi, ma anche di conoscere possibili strumenti di tutela e intervento.
5) Mobilità sostenibile
Promuovere l’uso dei mezzi pubblici, dei veicoli ecologici e delle biciclette o dei servizi di condivisione negli spostamenti tra casa ed ufficio in tutte le realtà della Banca, anche avvalendosi delle possibilità offerte dal contesto esterno, corrisponde al suo profilo di responsabilità sociale.
In particolare, per agevolare la mobilità di chi lavora nel polo di Roma Centro anche secondo criteri di sostenibilità sarebbe utile sviluppare in-house appositi strumenti (per es. delle app) per avviare ed utilizzare servizi di condivisione (car-pooling aziendale o convenzioni con società di car sharing) e per ridurre gli spostamenti privati nei percorsi tra le strutture aziendali, predisponendo apposite navette per collegare le strutture pedagogiche agli uffici (sul punto il suggerimento di ADBI è già stato accolto e si resta in attesa di conoscere i risultati del sondaggio somministrato e delle conseguenti iniziative). In questo ambito andrebbe verificata la possibilità di sollecitare il ripristino da parte del Comune delle linee di autobus pubblici elettrici di prossimità agli uffici (per es. linea 117). Infine, andrebbero definite convenzioni con parcheggi vicino alla ZTL vista la limitata capienza di quelli aziendali disponibili, in modo da coprire le esigenze di chi non può ricorrere ai mezzi pubblici o in condivisione.
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