La Banca risponde alle nostre osservazioni sulle vacancy: è abbastanza?

giovedì 11/04/2019

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La Banca risponde alle nostre osservazioni sulle vacancy: è abbastanza?

A seguito della nostra sollecitazione sulle vacancy abbiamo ricevuto la risposta della Banca nella quale da un lato ha ricordato la decisione di fissare un target di presenza delle donne tra i Direttori pari al 33% (rispetto all’attuale 30%) da conseguire entro il 2023, dall’altro ha ribadito di ritenere sconsigliabile fissare target per le posizioni organizzative oggetto di vacancy poiché –  in presenza di platee ristrette di candidati  – potrebbe interferire con le valutazioni di merito per l’attribuzione della singola posizione.

La Banca afferma che l’obiettivo strategico della ricomposizione per genere, in particolare nel management, deve crescere nella cultura della classe dirigente della Banca e a tal fine intende affidare un ruolo centrale  alla sensibilizzazione dei Capi attraverso appositi atti di indirizzo. Pertanto, analoghe comunicazioni saranno fatte ai Comitati incaricati di decidere le progressioni di segmento, chiedendo che la valorizzazione della presenza femminile sia tenuta in debita considerazione negli avanzamenti, e alle Commissioni incaricate di valutare le candidature alle vacancy per le posizioni organizzative.

Riguardo alla significativa assenza registrata nelle vacancy di candidature di donne (nel 37% delle vacancy), la Banca ha espresso la volontà di  intervenire per individuare e rimuovere le cause dei fenomeni di auto-esclusione sulle quali si possa incidere e che si verificano fin dall’ingresso in banca.  

ADBI prende atto della risposta diretta ricevuta che costituisce un segnale di attenzione e considerazione per il suo ruolo. Sottolineiamo positivamente la dichiarazione di volontà e di impegno per tutta la Banca circa il superamento di pregiudizi e riserve mentali nei confronti delle donne, in particolare in occasione di scelte riguardanti la copertura di ruoli manageriali.

Attendiamo perciò segnali importanti e concreti verso le donne che lavorano in Banca e che qui hanno formato la loro professionalità; questi segnali ci sembrano non più differibili adesso che l’unica persona proposta al vertice della banca che non proviene dall’interno è una donna, mettendo quindi in chiara evidenza l’inadeguatezza delle policy dei piccoli passi che pure si vuole continuare a difendere.

La comunicazione, gli atti di indirizzo ai Capi (che sono in larga maggioranza uomini) e la formulazione di inviti nei loro confronti ad essere attenti non sono sufficienti se non sono accompagnati dall’adozione di politiche definite e trasparenti, verificate nel continuo e sostenute da presidi e incentivi.

Intanto, nell’attesa che si adottino finalmente le politiche di sostegno alle candidature alle vacancy che abbiamo chiesto più volte e che queste diano i loro frutti, servono scelte coraggiose per ristabilire un equilibrio in Banca d’Italia andando oltre quel 33% fissato per i Direttori e facendolo anche a breve termine per non penalizzare troppe generazioni di donne. In particolare, occorre poi promuovere fin d’ora più donne alle posizioni apicali dei Dipartimenti e dei Servizi, almeno raddoppiando i piccoli numeri di oggi, per corrispondere alle aspettative delle donne che lavorano in Banca segnalando tangibilmente che si crede anche in loro. 

Come ADBI auspichiamo che il rinnovato Vertice dell’Istituto voglia concretizzare il processo di crescita della presenza delle donne nelle posizioni manageriali in linea con le prassi dell’Eurosistema e dei principali organismi internazionali e confermiamo la nostra disponibilità a confrontarci positivamente.

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