Stupore e tremori - #mondidelledonne
giovedì 09/01/2025
#mondidelledonne - Stupore e tremori
Segnalazione di Costanza Naldini
Stupore e tremori è il romanzo autobiografico della scrittrice belga Amélie Nothomb, pubblicato nel 1999, anno in cui ha ricevuto il “Grand Prix du roman” dell'Académie française.
Il Giappone di 30 anni prima visto con gli occhi di una ventenne belga, disposta a tutto pur di lavorare nel Paese in cui ha passato i primi idilliaci (e idealizzati) anni di vita: ecco l’oggetto del romanzo. Nel 1990, la giovane Amélie riesce a farsi assumere come traduttrice da un’importante multinazionale nipponica, ma subito deve ricredersi, schiacciata nel rigido meccanismo gerarchico dell’azienda, fatto di rituali e formalismi incomprensibili agli occhi di un’occidentale, di razzismo, sessismo e mancanza di empatia.
Dopo una serie di spietati e umilianti declassamenti, narrati con somma ironia e sopportati con stoicismo, poiché agli occhi di un giapponese presentare le dimissioni sarebbe una sconveniente ammissione di colpevolezza, arriva all’agognata scadenza del suo contratto, rientra in Europa e narra la sua disavventura in questo romanzo breve, ironico e amaro.
Il titolo, “Stupore e tremori”, si riferisce all’atteggiamento con cui dovevano presentarsi le persone ammesse al cospetto dell’imperatore ed è l’atteggiamento che ci si aspetta quando un sottoposto rivolge le proprie scuse ai propri superiori.
Questo breve romanzo mostra, in modo sicuramente esasperato, grottesco e macchiettistico, un quadro impietoso del mondo lavorativo giapponese (lo stesso che studiavamo nelle facoltà di economia aziendale per le innovazioni quali il just in time), in cui la donna viene relegata alla funzione di soprammobile e condannata a incarnare per tutta la vita la grazia prescritta dagli antenati.
Sicuramente negli ultimi trent’anni qualcosa sarà cambiato, come peraltro in Italia, ma il racconto merita sicuramente il tempo della sua lettura.
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