Europa, il gender pay gap influisce anche sulle pensioni

giovedì 13/07/2017

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Europa, il gender pay gap influisce anche sulle pensioni

Il divario retributivo in Europa ha ripercussioni su tutta la vita, non soltanto sulla qualità della vita del periodo lavorativo, come emerge dall’indagine condotta a Bruxelles e discussa in aula dal Parlamento Europeo nei mesi scorsi.

Secondo i dati presi in esame, il gender pay gap influisce anche sulle pensioni, dove le differenze salariali tra uomini e donne si aggirano intono al 40%.

Il divario è causato in primo luogo dal distacco esistente tra uomini e donne nel mercato del lavoro, soprattutto in relazione alla vita professionale e familiare.

Le cause principali riguardano la decisione di molte donne di interrompere la carriera per lunghi periodi (congedo di maternità) o preferire un’occupazione part-time per adempiere alle responsabilità domestiche. I dati si aggirano intorno al 32% per le donne lavoratrici part-time, contro il solo 8% degli uomini.

Scegliere un’occupazione a mezza giornata comporta un salario mensile inferiore, aggravato da una paga oraria in proporzione già più bassa per il genere femminile: ciò implica una riduzione sostanziale della retribuzione mensile a fine carriera, portando alla perdita della propria autonomia economica.

“Nell’affrontare questa situazione inaccettabile, proviamo una profonda sensazione di ingiustizia per tutte le donne che, al momento della pensione, perdono la loro indipendenza finanziaria. Possono essere soggette a una grave precarietà e povertà e perdere la volontà di cambiare questa situazione scandalosa”,  afferma Constance Le Grip, relatrice per l’Aula al momento della discussione in Parlamento.

Il Parlamento europeo ha approvato una serie di proposte per affrontare il grave divario pensionistico, fra cui alcune disposizioni spesso citate come esempio di best practices per il miglioramento della vita lavorativa.

In particolare, la riduzione delle disuguaglianze tramite la lotta alla discriminazione e agli stereotipi che bloccano l’accesso al mondo del lavoro, soprattutto attraverso l’istruzione; l’attivazione di incentivi offerti alle donne per lavorare più a lungo e con interruzioni di carriera più brevi; l’istituzione di crediti pensionistici per uomini e donne come forma di indennità per la cura di bambini o familiari, o ancora il miglioramento generale dell’equilibrio tra vita privata e professionale.

Per un aggiornamento costante continueremo a seguire le notizie sulle disposizioni del Parlamento Europeo in materia.

 

Fonte: Eunews

Foto: © Eurostat – SILC 2013

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