Nell’ambito del webseminar del 19 maggio dal titolo ‘Responsabilità’, introdotto da Caterina Mazzella (Past Presidente Fidapa Bpw Italy) e da Giovanna Guercio (Presidente nazionale Soroptimist), è stato affrontato il tema della “responsabilità”, nel significato profondo del verbo latino respondĕo, cioè ‘rendere conto’. Le donne, al riguardo, esprimono un pensiero diverso da quello dominante; per loro la responsabilità consiste nel ‘prendersi cura del mondo comune’, con un’attenzione particolare alle persone più vulnerabili. In quest’ottica, le nostre associazioni sono una risposta responsabile nei confronti delle socie, nel rispetto dell’etica fondante. Sull’argomento, Laura Caradonna (Consulta delle Donne di Milano), nel sottolineare il proficuo lavoro di squadra delle diverse associazioni femminili, ha così sintetizzato il suo pensiero: siamo donne in cammino che, nel nome della relazione e della libertà, portano avanti un lavoro di sensibilizzazione, testimoniando un modo di vivere consapevole.
Susanna Sciaky (Presidente nazionale Adei Wizo), ha ripreso il tema della cura nei confronti dell’altro, sottolineando la presenza diffusa di comportamenti irresponsabili, frutto della paura.
Ignazia Satta (Consulta Femminile di Trieste), oltre ad evidenziare il significativo gap retributivo fra i professionisti uomini e le professioniste donne, ha invitato a porsi la domanda: siamo davvero libere dalla gabbia dei pregiudizi? La sorellanza, in quest’ottica, significa assumere la responsabilità di portare avanti il cambiamento, a partire dal linguaggio (le parole creano la realtà) e proseguendo con la tessitura di relazioni con gli uomini illuminati.
Per Stefano Motta (scrittore, formatore e docente di materie letterarie), a pieno titolo un uomo illuminato, la letteratura ha la responsabilità di parlare delle donne, concetto ben diverso da ‘ letteratura di genere’, dal suo punto di vista, inesistente. Non si scrive da donna o per le donne…si scrive invece per dare alle ferite delle donne una capacità generativa.
Carmine Marinucci (Presidente DiCultHer) ha allargato il discorso della responsabilità all’ambito della cultura digitale, capace di esprimere punti di vista differenti e di garantire un contesto al diritto di ogni cittadino a essere educato alla conoscenza e alla valorizzazione del patrimonio culturale.
Il seminario è stato concluso da Paola Vita Finzi (presidente ‘Associazione donne ebree italiane’) con una riflessione sulla necessità di una cura democratica del mondo. In quest’ottica, l’impegno nei confronti dell’altro assume una dimensione morale e politica, all’interno di ambiti come l’etica, l’economia, il diritto e la tutela dell’ambiente.
Daniela Appignanesi