Women in finance: gli ostacoli alla carriera delle donne, come superarli e alcune proposte per un mondo della finanza più inclusivo.
Martedì 26 novembre il Senato ha ospitato una conferenza organizzata dalla CFA Society Italy sulle donne nel mondo della finanza “Women in Finance”, un’interessante occasione di testimonianza al femminile di percorsi professionali di successo, con molti spunti di riflessione.
In un contesto in cui la rappresentanza femminile in ruoli apicali nella vita del Paese è in diminuzione (l’’on. Balducci ha riportato come in organismi quali il CSM, la Corte dei Conti siano composti unicamente da uomini), un panel di donne che ricoprono posizioni di rilievo nel settore della finanza (*) si è confrontato su quali siano stati gli ostacoli alla propria crescita professionale, su come sia stato possibile riuscire a superarli e su quali azioni prioritarie sarebbe opportuno intraprendere nell’immediato.
Tra i principali ostacoli citati, alcuni sono oggettivi e propri del nostro Paese, caratterizzato da un limitato sistema di welfare per la conciliazione vita-lavoro, un paradigma culturale con modelli di leadership maschili, pregiudizi e stereotipi di genere, una scarsa partecipazione delle donne alle scelte finanziarie (indicativi i risultati dell’osservatorio sulle scelte finanziare delle famiglie presentato dalla VDG della Consob Tiziana Togna). Altri sono invece più soggettivi e tipici dell’approccio delle donne al mondo del lavoro, quali una tendenza a non ritenersi adeguate o pronte per l’assunzione di ruoli di responsabilità (definito efficacemente “gap di fiducia” e collegato alla maggiore avversione al rischio delle donne), la difficoltà di fare squadra.
Tra i modi per superare tali ostacoli, sono stati citati le competenza tecniche, la passione per il proprio lavoro, un aggiornamento continuo, un buona capacità di resilienza, pragmatismo ed ironia e, come ovvio, un ambiente di lavoro favorevole, meritocratico, inclusivo.
Tra le azioni da intraprendere nell’immediato, è stato indicato di definire obiettivi per il top management legati alla diversity. In questo senso, una possibile road map da applicare nel mondo della finanza è la carta dell’ABI. Rilevante anche il coinvolgimento degli uomini in percorsi di formazione su tematiche di genere, per preparare tutti alla costruzione di un sistema più inclusivo in cui le responsabilità e gli oneri siano equamente condivisi tra i generi. Infine Sandra Crowl, manager di Carmignac, ha indicato le seguenti azioni specifiche :
1) Aumentare la visibilità dei role models e offrire mentoring alle donne
2) Coinvolgere gli uomini nella promozione della diversità di genere correggendo i biascognitivi inconsci
3) Impegnarsi a supportare il middle management favorendo flessibilità lavorativa (part time, ecc.)
4) Condurre periodiche indagini tra il personale, favorire network interno ed esterno.