Anna Maria TarantoIa ha ripercorso l’evoluzione del contesto bancario nazionale degli ultimi anni, sottolineando le sfide poste dalle nuove tecnologie e l’effetto che potrebbe avere il fenomeno Fintech sui tradizionali modelli di attività bancaria specie sulle donne, sia come clienti che come dipendenti delle banche.
Donatella Sciuto ha osservato come lo sviluppo di nuovi servizi digitali nel settore bancario corrisponda alle caratteristiche dei cd millenials e favorisca l’inclusione finanziaria delle donne che sono più risparmiatrici e più fidelizzabili, sottolineando al contempo la necessità che – come per tutti i prodotti con componente tecnologica - le donne siano adeguatamente coinvolte nella definizione dei prodotti fin dalla fase della loro progettazione. Sul punto ha ricordato che la mancanza di donne nei team di realizzazione progettuale delle innovazioni tecnologiche risente non solo della mentalità maschilista diffusa nella Silicon Valley (come testimoniata dalla vicenda di Google dell’estate 2017) ma anche della minore presenza di donne nell’ambito delle materie STEM in ambito universitario, specie in Italia: le donne laureate in materie STEM sono infatti il 25% contro il 37% della Germania e in ambito informatico solo il 14%. Ha chiuso ricordando che il mondo STEM apre tantissime opportunità alle donne e che campi quali l’analisi dei dati, l’intelligenza artificiale possono largamente beneficiare del contributo di professionalità femminili che possono sviluppare prodotti per le stesse donne.
Marilisa D’Amico ha ricordato l’importanza delle associazioni di donne come ADBI nel mondo del lavoro e delle professioni ed il loro ruolo positivo nel promuoverne la crescita professionale e nello sviluppo delle azioni positive. Ha sottolineato come azioni positive come la fissazione di quote di genere nelle società quotate hanno avuto il merito di ampliare e diversificare le professionalità esistenti ma che occorre lavorare per evitare effetti negativi come la concentrazione e la cannibalizzazione degli incarichi ed evitare nuovi stereotipi. Il fenomeno Fintech rappresenta sicuramente un’opportunità ma va anche adeguatamente presidiato per evitare che possa determinare anche delle nuove occasioni di marginalizzazione delle donne.
Lucia Tajoli ha sottolineato il legame tra differenziale retributivo, lavoro e formazione e l’importanza del sistema educativo nel promuovere lo studio delle materie STEM da parte delle ragazze che costituisce il primo passo per far loro acquisire nuove competenze e professionalità ad elevato valore aggiunto e potenziale retributivo richieste nel mondo tecnologico e Fintech.
Benedetta Lucini Arese, ha osservato che nel mondo Fintech le donne CEO sono presenti in misura abbastanza significativa (circa il 20% rispetto alla media del 10%) probabilmente per effetto delle minori barriere all’entrata di un settore nuovo rispetto a settori più consolidati e alle maggiori possibilità di creare delle proprie startup. Attraverso la lavorazione dei flussi di dati e la predisposizione di appositi algoritmi e piattaforme informatiche, Fintech permette di raggiungere segmenti di mercato ed utenti considerati poco appetibili dal settore bancario tradizionale quali giovani o soggetti a basso reddito o reddito variabile per offrire loro servizi personalizzati in base alle caratteristiche ed esigenze e relative opportunità finanziarie (risparmio, investimento o finanziamento) che sarebbero loro altrimenti precluse. Da un lato, infatti, la tecnologia permette di aggregare masse di dati relativi a tanti soggetti, dall’altro di costruire prodotti sempre più personali e di creare interazioni dialoganti tra piattaforme diverse, con effetti positivi anche sul grado di educazione finanziaria.
Ad esempio, l’app Oval Money raccoglie e monitora i dati relativi alle spese dei suoi aderenti e permette loro di raccogliere in un borsellino elettronico i resti delle spese sostenute per destinarle a prodotti adeguati offerti da altri soggetti specializzati; in questo modo anche chi guadagna meno di mille euro può accumulare senza sforzo delle cifre spendibili e si è anche visto che aumenta la capacità di risparmio.