Da alcuni anni, la misura e la riduzione del divario di genere all’interno delle imprese è all’attenzione dell’opinione pubblica e delle istituzioni internazionali, divenendo argomento di dibattito anche in ambito governativo e industriale.
Per questi motivi, molte aziende hanno adottato diverse soluzioni per ampliare il numero di donne impiegate in azienda in posizioni di leadership, facendone un obiettivo aziendale da perseguire oltre che un elemento di efficienza; eppure, la strada per raggiungere l’uguaglianza di genere è ancora molto lunga.
In un articolo recente di German Herrera e Charles Gray, cacciatori di talenti per Egon Zender, sul loro Leadership blog emerge che la sfida più grande, affinché le donne possano rientrare negli alti ranghi manageriali, è far comprendere alle aziende l’importanza di una ridefinizione delle loro politiche organizzative e gestionali interne. Se vogliono promuovere la diversità, le aziende nonpossono continuare a selezionare, sviluppare e promuovere il capitale umano nel modo in cui facevano quando la diversità non erauna priorità. I leader industriali sanno megli di tutti che non si può mantenere un modello di processo di produzione ed attendersi che dia un output differente.
Il mantenimento dei vecchi metodi dirigenziali, infatti, in molte situazioni non apporta benefici alla causa della diversità.
Ad esempio, se ad una donna sposata venisse offerto un avanzamento di carriera con conseguente trasferimento, declinerebbe l’offerta, nel caso in cui il compagno non potesse seguirla.
In caso di maternità, invece, le donne che tornano al lavoro dopo il congedo spesso si trovano indietro rispetto ai colleghi, o vengono relegate in posizioni di supporto che, al pari dell’ipotesi precedente, diminuiscono le loro prospettive di carriera.
Per risolvere queste mancanze, basterebbero semplici azioni. Durante la maternità, ad esempio, l’azienda potrebbe far seguire da remoto alla risorsa un progetto chiave, affinché si tenga al passo con i colleghi e con i progetti aziendali. In caso di trasferimento, l’impresa potrebbe provvedere a trovare un impiego al compagno, una pratica già seguita in Italia in ambito ospedaliero.
Se è vero che il segreto del successo delle imprese è nella loro costante capacità di ridefinire i modi di lavorare ed organizzare il lavoro, cambiamenti di questo tipo apporterebbero grossi vantaggi.
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