Lo scorso mercoledì 2 marzo, il Consiglio d’Europa ha pubblicato una serie di nuove linee guida dirette agli Stati membri, che li supporti nell’elaborazione o nella modifica della legislazione per garantire a tutti i membri della società il pieno godimento in condizioni di parità dei diritti umani e delle libertà fondamentali, senza discriminazioni.
Il Consiglio d’Europa incoraggia gli stati membri a combattere tutte le forme di discriminazione, ricordando che la diversità deve essere considerata come una fonte di ricchezza e deve essere garantita e protetta da adeguati strumenti legislativi.
Le donne, insieme agli individui e i gruppi più vulnerabili della società, sono spesso vittima del fenomeno della “discriminazione multipla".
Si parla di discriminazione multipla in caso di compresenza di più fattori discriminatori, non riferibili ad un’unica dimensione come identità di genere, statuto sociale, colore della pelle, orientamento sessuale, credo religioso o disabilità. Questo accade perché una persona può appartenere allo stesso tempo a più gruppi svantaggiati ed eventualmente subire forme specifiche di discriminazione, legate a tale appartenenza.
Le ineguaglianze sociali causate da questo tipo di fenomeno sono più difficili da combattere proprio per la loro multidimensionalità. I vari fattori che scatenano il processo di discriminazione finiscono per alimentarsi l’un l’altro in maniera cumulativa e generando situazioni altamente critiche.
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