W20: il G20 delle donne


W20: il G20 delle donne

La città di Instanbul è stata la sede del primo incontro delle donne leader ed esperte di genere del W20, il cosiddetto "G20 delle donne".

In occasione del primo vertice del gruppo, tutti e 20 i paesi membri hanno designato la loro candidata: per l'Italia è stata eletta Barbara Kenny, antropologa, dal 2006 lavora nell’area delle pari opportunità della Fondazione Brodolini e capo redattore di InGenere.it

In occasione del prossimo G20, il gruppo si è impegnato ad elaborare una serie di proposte di politiche volte a facilitare l'empowerment delle donne, soprattutto nel settore economico.

Intanto, il gruppo ha deciso di lavorare sulla creazione di occupazione femminile e sul sostegno finanziario per le donne le piccole e medie imprese, nel tentativo di aumentare il tasso di partecipazione delle donne all'economia.

Dall'incontro è nato un decalogo in 10 punti che rappresentano il documento d'intenti del gruppo di lavoro. Al momento del lancio del W20, lo scorso 6 settembre alla presenza del Segretario Generale dell'Ocse, Angel Gurria, e del vice direttore di Un Women, Lakshmi Puri - Christine Lagarde, a capo del Fondo Monetario Internazionale, ha ammesso la necessità di intraprendere dei seri cambiamenti, di realizzare azioni concrete soprattutto in tema di istruzione, occupazione, infrastrutture e accesso alla cultura finanziaria.

Non per ultima, la tematica del work-life balance è stata discussa al tavolo di lavoro, assieme al sostegno e sgravi fiscali per i servizi di cura. Se questi ultimi fossero istituzionalizzati, creerebbero nuovi posti di lavoro, liberando il tempo delle donne e migliorando il benessere delle persone che necessitano delle cure stesse in quanto seguite da profili specializzati.

Insomma, la crescita è donna, lo ha dimostrato anche la recente l'ultima indagine di McKinsey, che è riuscita a quantificare in 28 mila miliardi di dollari il beneficio per il PIL globale se uomini e donne contribuissero nello stesso modo al mercato del lavoro (per sapere di più, leggi l'approfondimento di ADBI:

Venti paesi sono tanti ed è complicato riuscire ad integrare proposte e riflessioni provenienti da background culturali diversi. Sicuramente il summit turco del W20 è riuscito a portare intorno ad un tavolo un numero considerevole di delegate che, in attesa di riuscire ad attivare azioni concrete, possono svolgere una fondamentale attività di monitoraggio politica, affinché il gruppo diventi un vero strumento di dialogo con le istituzioni.

Riuscirà il W20 a fare in modo che i governi rispondano?