Cuccette per signora - #mondidelledonne


#mondidelledonne - Cuccette per signora

Segnalazione di Fulvia Focker

 

Fino al 1998 i treni indiani in partenza da Bangalore avevano degli scompartimenti notturni di seconda classe riservati alle donne, costrette pertanto a viaggiare separate dai mariti (improbabile figura di partner in quella parte di mondo …). La scrittrice usa questo pretesto per esplorare le vite di donne di diversa estrazione che possono parlare liberamente con perfette sconosciute e senza alcun controllo maschile. A farle parlare con le sue domande è Akhila, una single, una zitella agli occhi della società indiana, di 45 anni decisa a concedersi una fuga al mare, lontana dalla sua casa dove la sorella si è insediata con la sua famiglia ed esige di restare. Akhila, dopo aver rinunciato alle sue prerogative femminili, (leggi: trovare un uomo e farsi mantenere) per sostenere economicamente la famiglia alla morte del padre, è ora forzata ad assecondare i desideri di sorella e fratelli che sostengono di doverla “proteggere” e che continuano ad approfittare del suo stipendio.

Akhila si interroga e chiede conforto alle altre passeggere: “può una donna restare single e felice o ha bisogno di un uomo per essere completa?”

Ognuna delle sue occasionali compagne racconta la propria esperienza, le difficoltà ad affermare il proprio ruolo nel mondo, soffocata dal marito e dalla famiglia di lui o addirittura violentata … Le storie sono diverse, ma per tutte vale la ricerca di un difficile equilibrio che non le snaturi e garantisca loro stabilità. Come nel caso di Margaret Shanti, insegnante di chimica, che arriva a manipolare il marito, a farlo ingrassare, per ridimensionare il suo machismo ed evitare che continui ad annientarla psicologicamente.

Una riflessione toccante viene da Prabha Devi che nell’immaginare i consigli da dare alla figlia dichiara di non sapere indicare “la via mediana” tra accettare che il marito si occupi di tutto ciò che è al di fuori delle mura domestiche come “inviare vaglia, e tenere in ordine il libretto degli assegni …a occuparsi delle spese di casa” e il mostrarsi indipendente, rischiando di perdere il sostegno e il calore degli abbracci. Insomma un compromesso tra subire violenza economica e accettare una vita familiare totalmente asfittica

Il libro oltre a raccontarci le vite di queste 6 donne, permette di scoprire i costumi indiani, dal colore del sari in base all’età, alla suddivisione in caste, ai cibi tradizionali, ai riti per la casa.

Secondo la scrittrice Anita Nair non è un romanzo femminista come invece fu etichettato nel 2001 quando fu pubblicato. Nair piuttosto rivendica il “diritto che le donne hanno di essere donne” e sostiene per bocca della sesta passeggera, che “Le donne sono forti. Le donne possono fare tutto, bene quanto gli uomini. Le donne possono fare molto di più. Ma una donna deve cercare dentro di sé quel filone di forza. Non si manifesta naturalmente da solo.”