Del Prete S. - Stefani M.L. - La diversità di genere nelle posizioni apicali e le performance delle banche italiane


Cosa sarebbe accaduto se invece dei Lehman Brothers ci fossero state le Lehman Sisters?
A seguito della crisi finanziaria globale la relazione tra diversità di genere, governance bancarie e risultati aziendali ha iniziato ad attrarre un interesse sempre crescente.
Numerosi studi hanno tentato di analizzare il nesso tra la predominanza maschile ai vertici delle banche e tra i traders e la maggiore avversione al rischio delle donne, già ampiamente documentata in letteratura. Sussiste pertanto un’impressione generale che la crisi avrebbe potuto essere evitata o resa meno violenta se ci fosse stata una maggiore presenza femminile tra trader e banchieri. 
Silvia Del Prete (Banca d’Italia) e Maria Lucia Stefani (Banca d’Italia), nel loro saggio "LA DIVERSITÀ DI GENERE NELLE POSIZIONI APICALI E LE PERFORMANCE DELLE BANCHE ITALIANE", hanno adoperato un ricco data set relativo al perido 1995-2010 per esaminare gli effetti della presenza femminile dei board bancari basandosi su una serie di criteri: rischiosità, redditività (ROA), efficienza operativa e grado di capitalizzazione.
Ne è risultato che la presenza femminile nei board bancari produce un effetto migliorativo sulla qualità del credito e, in maniera meno robusta, anche sulla redditività.
Sembrano invece non esseci effetti significativi sull’efficienza operativa e sul livello di capitalizzazione.